"La porta delle stelle" di Ingvild Rishøi (Iperborea) - Europa Radicale a Kyiv

 

Un romanzo che spezza il cuore per come è stato scritto. Breve, brevissimo. Ma che ti sta addosso come un macigno. O almeno a uno come me gli ha proprio tolto il respiro. Un albero di Natale. Due ragazzine che cercano di sopravvivere. Di sopravvivere. Un padre alcolizzato. La Norvegia. Il Natale che dovrebbe portare gioia, regali, speranza e invece...

"La porta delle stelle" di  Ingvild Rishøi (Iperborea, traduzione di Maria Valeria D'Avino) è una dei libri più delicati e sensibili che ho letto negli ultimi mesi. Dice tutto in poche righe.

A Natale stavo (e sto) sempre male. E Natale è sempre stato uno dei giorni che duravano troppo. Sfiancanti. Il Natale del 1987 fu terribile. Mia nonna Bernardina appena morta. Mia madre che stava malissimo quel giorno.

Ero un bambino spettrale. Invisibile. Fragile. Sono diventato un uomo spezzato e morto.

La mia famiglia è sempre stata troppo ingombrante per me. 

Poi gli anni passano e non resta più nulla.

...


 Che peccato non esserci anche io Kyiv ma intanto i compagni radicali e i pochi altri coraggiosi sono arrivati.

 



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