Inès Cagnati, Sergio D'Elia, carcere, Delmastro
Mi chiedo perchè ho aspettato tutto questo tempo per leggere Inès Cagnati perchè i sette racconti de "I pipistrelli" (Adelphi) li ho trovati magnifici, crudi, disperati, poetici, feroci, strazianti. Sanno di merda e botte, solitudine e paglia, immigrazione e dignità. .... Copio e incollo il bellissimo editoriale di Sergio D'Elia pubblicato ieri su l'Unità a proposito di carcere e Delmastro: Il sadismo di Delmastro: gode a veder soffocare i detenuti Quando il sottosegretario si gloria del fatto che lui non s’inchina alla Mecca dei detenuti, si rende conto che nella calca che affolla la grande moschea muoiono soffocati anche i suoi custodi? Siamo andati in pellegrinaggio alla Mecca dei detenuti, ma non abbiamo trovato la sacra moschea, non c’era un dio da pregare né una pietra nera da adorare. Il luogo che abbiamo visto è da tempo sconsacrato, lì dio è morto, le tavole della legge di ogni fede sono state frantumate. Non mette conto dire